Questo progetto nasce da una storia di amore con questo paese meraviglioso che mi ha accolto come un figlio, ma allo stesso tempo non mi ha mai regalato nulla! Sentimenti misti tra amore e frustrazione mi hanno sempre attraversato da quando ho messo piede in questo paese, ma è proprio questa passione a darmi la carica ogni giorno per costruire qualcosa di grande.
Ho una storia da raccontarti!
Ciao, mi chiamo
e questa storia non inizia con un business plan. Inizia con un’onda. 🏄🏻
Era un’estate come tante. Vivevo a Lisbona, lavoravo online e avevo bisogno di staccare da un Europa che diventava ogni anno più cara.
Così ho trovato un volo economico per Agadir — ma dov'è?? Boh! Vabbè ci andiamo.
L’idea era semplice: lezioni di surf, una casetta di fronte all’oceano, una connessione Wi-Fi.
Niente di meglio per lavorare in pace, no? Per poi tornare carico in Europa verso fine stagione.
Quello che non sapevo è che stavo volando dritto verso un cambiamento radicale. Un cambio di vita, di pelle, di prospettiva.
Appena arrivato in Marocco, febbre a 40.
Bloccato a letto per giorni, senza amici, senza contatti, senza sapere nemmeno una parola di francese o peggio ancora in arabo. Solo l’inglese a farmi da scudo.
Potevo scappare. Tornare indietro. Invece, mi sono rialzato e ho fatto quello che faccio da sempre: costruire, da zero.
Non conoscevo nessuno. Ho cercato contatti veri, persone del posto, storie da ascoltare. Sono entrato nel tessuto sociale di Agadir, quello autentico, lontano dai resort e dalle guide per espatriati.
Ho intervistato commercianti, imprenditori, ragazzi pieni di sogni che avevano costruito mondi con le proprie mani ed ho scoperto un Marocco che non avevo mai immaginato, ben lontano da quello che crediamo noi in Italia..
Nessuna scusa. Nessuna chiamata. Nessuna spiegazione. Solo silenzio. Le chiamate rimasero senza risposta. I messaggi, mai letti.
E io, con l’umiliazione di chi ci credeva davvero, me ne andai in silenzio. Ma non vinto.
Se non avessi trovato l'ecosistema che cercavo, lo avrei creato io.
Se le porte erano chiuse, avrei costruito un ponte.
E così è stato.
Oggi vivo in Marocco. Ho sposato una donna marocchina, ma anche una cultura che mi ha messo alla prova, che mi ha insegnato più di quanto potessi immaginare.
Ho fondato un’azienda. Ho creato una rete locale. Ho raccontato il mio percorso sui social, passo dopo passo, senza filtri.
E da quel racconto sono nati messaggi, richieste, connessioni. Gente come te — che oggi legge queste righe — mi ha scritto:
“Riccardo, voglio provarci anche io ma non so come fare. Mi aiuti?”
Aiutare italiani che vogliono fare sul serio in Marocco
che non cercano scorciatoie, ma occasioni vere, che vogliono trasferirsi, investire, creare qualcosa di utile — qui, dove le opportunità ci sono, eccome.
Il Marocco è il paese più stabile e in crescita del continente africano. È vicino all’Europa ma diverso abbastanza da offrirti ciò che lì non esiste più: spazio per costruire, libertà fiscale, capitale umano, fame di futuro.
Ma se vuoi qualcuno che ci è passato, che ha lottato, ascoltato, imparato e costruito, allora sei nel posto giusto.
Il treno è in corsa e io sono qui, pronto a tirarti su con tutt'e due le mani.
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